O quando di notte i rami dell'albero in giardino mossi dal vento producevano l'ombra minacciosa di un grande mostro sulla parete della nostra camera da letto .
Quell'amico inseparabile che ci trascinavamo dietro quando a malapena riuscivamo a muovere i primi passi e dal quale era impossibile allontanarci persino quando, sporco e puzzolente, nostra madre cercava di infilarlo in lavatrice.
Quel caro amico che riuscivamo a salvare dall'orribile tortura, che nostra madre gli infliggeva quando, dopo la centrifuga, lo stendeva per le orecchie ad asciugare all'aria insieme al resto del bucato. Allora ci arrampicavamo su una sedia cercando di arrivare al suo piedino e lo tiravamo forte forte finchè le mollette cedevano e lui era finalmente libero.
Quel dolce amico che non ci ha mai lasciati soli, neanche nel periodo più brutto della nostra adolescenza, quando ci sentivamo dei brutti anatroccoli, o quando i compagni di scuola non ci accettavano e ci prendevano in giro.
O quando " lui " il ragazzo più bello della scuola non ci filava proprio e noi morivamo solo al pensiero che lui potesse rivolgerci un sorriso.
Si, lui era sempre lì, presente e disponibile pronto a consolarci. Soprattutto quando il mondo ci crollò addosso: il nostro grande amore ci aveva lasciati .
Ma lui imperterrito era sempre lì, con i suoi occhioni dolci, pronto a farsi stringere forte al cuore nonostante fosse zuppo fradicio delle nostre lacrime.
adulti, decidemmo di relegarli in un vecchio armadio in soffitta. Ma ora che mettendo in ordine in soffitta ho ritrovato il mio teddybear ho deciso che le cose dovevano cambiare.
Ora sarò io a prendermi cura di lui a far sì che sia ricompensato per tutto l'amore che mi ha donato in quegli anni.
ma che meraviglia questi orsetti!!!!
RispondiEliminaio a casa ne ho una piccola collezione, li adoro, ad ognuno ho fatto un piccolo golfino lana (la bambina che è in me non mi abbandona mai!!!)
ciao Claudia