Il lento ticchettio della pioggia contro il vetro, diventa una piccola melodia quasi a voler contrastare il sibilo del vento, che sferza i rami spogli e contorti del vecchio nocciolo.

Avvolta in un vecchio maglione, di una taglia più grande, mi aggiro per la casa. Accarezzo la soffice lana, nonostante abbia subito decine e decine di lavaggi è rimasto morbido e caldo come la prima volta che lo indossai.

Mi scappa un sorriso al ricordo di quel giorno quando, dopo alcune nottate di lavoro ai ferri, finalmente vedevo realizzato il mio primo maglione. Ero fiera ed orgogliosa del mio capolavoro. Ho ancora presente il mio sguardo allucinato quando, guardandomi allo specchio, mi accorsi che il maglione era di alcune misure più grande di quello che intendevo realizzare.

Ad ogni inverno mi riprometto di buttarlo via, ma alla fine il mio sentimentalismo ha la meglio e lui torna, protetto dall’antitarme, nella sua scatola in fondo all’armadio.

Le raffiche di vento si sono intensificate e la leggera pioggerella è ormai in un grosso temporale. Avrei tante cose da fare in casa, ma contino a vagare da una stanza all’altra soffermandomi ora in un angolo, ora in un altro. Il fischio del bollitore mi annuncia che l’acqua per il the è pronta , la verso nella mug, prendo un libro e me mi accoccolo sul divano. Ho deciso, con una giornata così uggiosa quello che ci vuole e solo relax.